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Missione ProLogis

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Missione ProLogis

L’I.I.C. è incaricato del controllo del calcestruzzo utilizzato nei cantieri italiani del colosso statunitense

Silvio Cocco, presidente I.I.C.
Silvio Cocco, presidente I.I.C.

Si chiama Prologis ed è tra le più importanti realtà specializzate nel settore logistico a livello mondiale, con oltre 50 milioni di metri quadrati di edifici industriali in ben 132 Paesi tra Nord America, Asia ed Europa. Con sede a Denver, negli Stati Uniti, è molto attiva anche nel mercato italiano con la costruzione di ampi insediamenti logistici, da vendere o affittare, situati in posizioni altamente strategiche. “In Italia, per tutte le sue costruzioni, il colosso statunitense ha affidato all’I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo il controllo totale sul calcestruzzo messo in opera nei suoi cantieri”, spiega Silvio Cocco, presidente I.I.C. “Finora abbiamo provveduto a qualificare il calcestruzzo per due edifici realizzati dalla ProLogis, quello di Somaglia, nel lodigiano, costruito circa un anno e mezzo fa, e quello di Anagni, la celebre Città dei Papi in provincia di Frosinone, realizzato dall’impresa Vona Costruzioni, inaugurato lo scorso luglio, decisamente all’avanguardia sotto il profilo ambientale”.

 

IMPIANTO AMICO DELL’ AMBIENTE

Numerosi gli accorgimenti “ecologici” previsti nel capannone di Anagni, la cui superficie è di circa 40.000 metri quadrati. Tra i vari dispositivi adottati sono da segnalare i lampioni con sistema ad energia solare fotovoltaica, costituiti da celle fotovoltaiche in grado di convertire la radiazione luminosa diurna in energia elettrica che viene accumulata in una batteria e poi restituita durante la notte, il generatore eolico a tre pale per sfruttare in modo ottimale i venti con intensità medio-debole, impiegato per l’alimentazione delle vasche di prima pioggia, e il serbatoio per la raccolta dell’acqua piovana. Da evidenziare anche la pavimentazione a masselli autobloccanti realizzata con doppio strato a effetto fotocatalitico antinquinamento e autopulente.

 

CONTROLLO TOTALE

Le attività di controllo del calcestruzzo eseguite dall’I.I.C. rientrano nel pacchetto dei servizi di assistenza tecnica promossi per stazioni appaltanti, progettisti e direzione lavori, imprese di costruzione, produttori di calcestruzzo e di conglomerati e prefabbricatori. Le prestazioni offerte sono articolate in tre livelli: assistenza di base, supervisione e controllo di produzione.

Naturalmente il ruolo dell’Istituto è  super partes, in modo tale da garantire la massima competenza e professionalità. Nel dettaglio, per quanto riguarda il parco logistico di Anagni, l’Istituto ha qualificato il calcestruzzo (fornito dalla Calcestruzzi) impiegato nel pavimento industriale (realizzato dalla Durocem). L’assistenza effettuata in che cosa consisteva? “Da progetto era stato richiesto un calcestruzzo Rck30, consistenza S3, Dmax 25 millimetri, classe esposizione XC1-XA1”, racconta Cocco.

“La qualifica ha comportato l’analisi e la valutazione, oltre che delle materie prime impiegate nel calcestruzzo, anche delle caratteristiche chimico-fisiche degli impasti (tempi di presa, mantenimento della lavorabilità, ecc…) e delle tempistiche di consegna del calcestruzzo stesso per ottenere maggiore costanza e ripetibilità dei getti”.

L’Istituto Italiano per il Calcestruzzo ha seguito ed effettuato il controllo delle prove di carico in piastra del sottofondo, con i relativi prelievi altimetrici, i controlli giornalieri sul calcestruzzo fresco (consistenza, massa volumica, contenuto d’acqua, percentuale d’aria), le eventuali correzioni in corso d’opera sulle miscele e i controlli sul calcestruzzo indurito (resistenze a compressione). “Da ricordare anche il controllo preventivo della centrale che ha fornito il calcestruzzo nell’impianto, necessario soprattutto per comprendere se rispettasse tutte le norme vigenti, per esempio in materia di compensazione dell’umidità con gli aggregati, e se fosse equipaggiato della strumentazione più adeguata, a partire dalle sonde elettroniche.

Altro aspetto a cui l’Istituto ha prestato una particolare attenzione è stata la verifica della provenienza di tutti i materiali impiegati per realizzare il calcestruzzo, dall’acqua al cemento, fino agli aggregati, che naturalmente devono essere marcati CE”.

 

Costruzioni | Settembre 2008

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