Le lezioni profonde della grande storia della nostra ingegneria per rimettere il futuro sulla “buona strada”. Partendo dalle regole, anzi, meglio, dal cammino parallelo di regole e progettualità. E ri-partendo dalla formazione. Di questo e molto altro si è parlato, lo scorso 15 febbraio al Parlamentino dei Lavori Pubblici presso ii MIT, a Roma, nel contesto di un’interessantissima tavola rotonda che ha fatto seguito alla stipula – in data 12 settembre 2022 – del Protocollo d’lntesa tra l’Associazione del Genio Civile e ii Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. I contenuti: fare fronte comune, coinvolgendo le istituzioni del settore più illuminate, nel gettare le fondamenta del “buon governo del territorio”, attraverso la generazione e cura di ottime infrastrutture, anche e soprattutto nel contesto dei cambia menti epocali in atto, per esempio sul fronte del clima. In altre parole: costruendo vera sostenibilità.
Da dove cominciare? Per esempio proprio dalla lezione dei padri della nostra grande ingegneria, quegli Ingegneri del Genio Civile che hanno costruito ii traforo ferroviario del Fréjus e quello del Sempione, la ferrovia Torino-Genova e ii ponte San Michele sull’Adda. 11 loro atto fondativo: le Regie Patenti del 1816, a cui sono seguiti atti legislativi basilari e insuperati come la Legge fondamentale sui Lavori pubblici del 1865 o il Regolamento del 1895. La cultura del Genio Civile, che tra le altre cose e stata quella del corpo che ha aiutato numerose comunità a risorgere dopo i terremoti che hanno funestato la Penisola, in tutta la sua storia recente, e che ha data un apporto fondamentale alla Ricostruzione nel secondo Dopoguerra, dal 2015 ha una nuova “casa”: l’Associazione del Genia Civile guidata dal presidente Federico Cempella e dal segretario Pasquale Cialdini, promotori, con ii presidente del CSLLPP Massimo Sessa, anche dell’incontro del 15 febbraio.
IL CAMMINO COMUNE DI TECNICA E NORME
“Genia Civile, Genia Militare e Genia Ferrovieri – ha rilevato proprio Sessa – sono stati, insieme al Piano Marshall, i veri protagonisti di una stagione storica che avrebbe condotto il Paese al Boom economico. Preservare ii suo patrimonio tecnico-culturale e un dovere e far/a qui, nel luogo di formazione de/le norme tecniche, e emblematico. Anche perché il nostro sguardo deve essere sempre rivolto al futuro, al/a formazione de/le nuove generazioni di ingegneri”. “Quella di oggi – ha invece ricordato Cempella – e un’altra tappa fondamentale di un viaggio avviato nel 2015 e che ha portato, nel 2016, al convegno sul Bicentenario di Torino e nel 2018 a quel/o sul buon governo del territorio a Roma, al/a Biblioteca dei Lavori Pubblici, che rappresenta un luogo cardine del nostro percorso tecnico-culturale-formativo. Un punto che lo contraddistingue e proprio la comunanza di eccellenza ingegneristica e normativa, nello spirito nei nostri predecessori. II mio pensiero va all’Allegato F de/la Legge 20 marzo 1865 n. 2248, per oltre 130 anni cardine di progettazione, esecuzione e manu tenzione de/le opere pubbliche. Oggi, invece, quante norme sugli appalti abbiamo cambiato negli ultimi anni? E con quali risultati? L’effetto e quello de/la tela di Penelope…”.
Tra le numerose voci intervenute al Parlamentino, vanno ricordate quelle dei rappresentanti delle Università (da La Sapienza di Roma al Politecnico di Torino, da Tor Vergata, ancora Roma, all’Università di Salerno, ma non solo), che hanno sottolineato l’eccesso di burocrazia che oggi limita la professione dell’ingegnere, l’estrema parcellizzazione delle stesse professionalità ingegneristiche, il conservatorismo di taluni apparati, la difficolta nel pianificare a lungo termine secondo scelte chiare e determinate, la grande problematica delle opere pubbliche incompiute, talvolta a causa di strumentalizzazioni di matrice politico-elettorale. Quindi, sono interventi rappresentati del corpo dei Vigili del Fuoco, nonché dei gestori di grandi infrastrutture come Anas, RF! o TELT, tutti depositari di messaggi armonici: passato e futuro vanno collegati e la formazione deve trarre nutrimento dagli exempla del primo per sfociare in nuove competenze, votate all’operatività, nel secondo. L’innovazione tecnologica e i nuovi materiali, hanno ricordato tra gli altri Pietro Baratono, presidente della II Sezione CSLLPP e Rappresentante MI MS nel Comitato Speciale PNRR, e il presidente dell’lstituto Italiano per ii Calcestruzzo Silvio Cocco, possono giocare in questo un ruolo di primo piano, anche in ragione del fatto che la cultura ingegneristica contemporanea – ha sottolineato ancora Baratono – e in tutto e per tutto multidisciplinare.
Fonte: Vision Journal