A volte il contributo della ricerca e dell’eccellenza professionale non va solo a beneficio del progresso industriale. L’eccellenza può declinarsi anche a vantaggio della bellezza che ci circonda contribuendo al suo mantenimento nel corso dei secoli e soprattutto alla sua creazione definitiva e assoluta. L’allestimento della mostra personale antologica di Gaetano Pesce (Il tempo della diversità), visitabile dal 26 giugno al 5 ottobre prossimo negli spazi del MAXXI di Roma (il Museo nazionale delle Arti del XXI secolo), è una testimonianza di questo connubio tra arte e ricerca. La personale antologica e concettuale dedicata a uno dei più grandi designer internazionali del nostro tempo ha fatto da maieuta all’incontro tra il creatore di forme immortali per la nostra quotidianità e un innovatore della tecnologia riferita ai materiali da costruzione come Silvio Cocco, presidente dell’Isti tuto Italiano per il Calcestruzzo (IIC).
Riconoscersi nella materia delle idee:
è questa la magia dell’incontro tra ‘irregolari’
nel segno dell’autentica creatività
Silvio Cocco (per Gaetano Pesce e Renzo Costa)
Sulla piazza esterna del MAXXI, Pesce ha concepito l’installazione di un’opera-oggetto simbolo della sua produzione artistica, la poltrona UP5&6 che riproduce una sagoma di donna dalle suggestioni misteriche, e ha deciso di commissionarne una riproduzione alta sette metri alla visione geniale dell’architetto Renzo Costa che attraverso lo Studio Costa Progettazioni ha progettato, curato e coordinato l’installazione del grande manufatto collocato all’ingresso del MAXXI. Renzo Costa si è avvalso, durante le varie fasi della realizzazione, di alcuni partner che da tempo compongono un gruppo d’eccellenza per la definizione dei suoi progetti più prestigiosi e complessi: la società Cross Design, specialista primaria in allestimenti e interiors di pregio, e la Tenso Floor di Renate (MB), avanzata realtà tecnologica nel campo delle pavimentazioni industriali in postensione e parte del gruppo Tekna Chem fondato da Silvio Cocco. Alla maxi-installazione concepita dall’architetto Renzo Costa per l’opera di Gaetano Pesce, i tecnici di Tenso Floor hanno applicato uno speciale rivestimento di finitura in resina epossidica.
La forma di donna creata da Gaetano Pesce in forma di seduta simbolica è divenuta un po’ il suo marchio di fabbrica, l’effigie ieratica di una denuncia perpetua contro la violenza e la sopraffazione sulla donna. All’interno della struttura monstre dedicata alla UP5&6, quindi, è stato creato il luogo-simbolo di una lotta contro le regole non scritte che in molti Paesi del mondo ancora costringono il ruolo femminile in una condizione di inferiorità e degrado. No speciale tributo è dedicato inoltre a Malala Yousafzai, studentessa diciassettenne perseguitata e scampata alla morte per mano degli integralisti, diventata in seguito coraggiosa attivista nel Pakistan e “ambasciatrice” internazionale dell’emancipazione di tutte le donne.
Il significato di questa scelta di allestimento si può evincere dalle parole stesse del Maestro, che descrive una scelta di impegno civile: “Le sembianze di questa seduta sono quelle di un corpo femminile al quale è legato con una catena un pouf, che ne rende più comodo l’utilizzo. Nel caso della mostra di Roma, questo oggetto è stato ingrandito fino a 7 m di altezza con la possibilità per gli spettatori di entrarvi e scoprire un’atmosfera ‘di prigione’: su più di 40 monitor si potranno leggere delle domande sulla condizione della donna nel mondo. Nella palla di circa 4 m di diametro sarà proiettato un film su Malala che nel 2013 ha tenuto un discorso storico alle Nazioni Unite, a New York, sul diritto delle donne di essere istruite alla pari degli uomini”.
L’installazione che chiude la personale di Gaetano Pesce è costituita dalla Stanza del Tempo, ideata dal maestro per il museo MAXXI e completamente rivestita da pannelli trattati con resina Frozen Ice per simulare perfettamente la sostanza del ghiaccio. Si tratta di un’area in cui il visitatore può ricavare uno spazio di meditazione personale veicolato dal suono delle gocce d’acqua che cadono dall’enorme blocco di ghiaccio collocato sulla parete di fondo e scolpito dall’architetto Renzo Costa, a simulare lo scorrere inesorabile del tempo.
“Lo stimolo autenticamente creativo deriva sempre dall’incontro tra irregolari che si riconoscono uno nell’altro. Solo così si crea l’alchimia proficua per realizzare le cose più belle”, riflette Silvio Cocco nel considerare il successo di un’impresa che molto ha osato nell’osmosi tra l’empireo concettuale e lo spazio fisico. “Le difficoltà affrontate per consolidare e rendere fruibile una struttura di grandi dimensioni dal design inusuale ha costituito una sfida al contempo tecnologica e intellettuale. L’impiego dei nostri intonaci epossidici ha definito senza dubbio la pietra d’angolo per le strutture di supporto alla poltrona iperdimensionata UP5&6 di Gaetano Pesce, prima dell’applicazione dei materiali in polistirolo e del poliuretano elasticizzato nei rivestimenti esterni e nelle varie sezioni di interiors del fabbricato”.
Lo stesso amore per la materia e per la sua ri-creazione ha insediato quel “limbo di affinità” tra Gaetano Pesce, Renzo Costa e Silvio Cocco foriero del mirabile risultato che oggi il pubblico del Museo può ammirare con gli strumenti della libertà e dell’intelligenza: la celebrazione morale di un’estetica ricca di sostanza e di contenuti. Una celebrazione alla quale l’Istituto Italiano per il Calcestruzzo ha conferito il valore aggiunto della verità materica che ha la capacità di sostenere il nucleo prezioso e incommensurabile di un’idea poetica.
Costruzioni | Settembre 2014